My body trio
project, choreography: Stefania Tansini
dance: Barbara Carulli, Filippo Porro, Stefania Tansini
light: Matteo Crespi
in coproduction with: Romaeuropa Festival, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Nanou Associazione Culturale
with the support of: Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Bando Toscana Terra Accogliente promosso da RAT Residenze Artistiche della Toscana (Anghiari Dance Hub, Con.Cor.D.A. Sosta Palmizi), in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo e Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Teatro Petrella di Longiano, Masque Teatro
photo, video and editing: Luca Del Pia
2022
45 minutes
Artist supported by Fondazione Teatro Grande di Brescia
Un’affermazione di vita.
Un’accettazione disarmata dell’essere fragili, vulnerabili, precari.
Tutto quello che siamo e che facciamo è sempre ad un passo dal limite.
Un percorso legato alla composizione umana, alla ricerca della verità intima tra tre esseri umani, tra tre corpi: il primo gruppo possibile.
Un vitalismo libero da sovrastrutture ideologiche o intellettuali, che si rivela in modo puro verso gli altri.
A partire dallo stare insieme, My body trio si focalizza sulle possibilità di relazione dei tre corpi che intessono legami attraverso vicinanze, camminate, stasi e ritmi condivisi.
Un unione sottile e precaria, incessantemente ricamata nello spazio in una tensione duplice: da un lato mantenere intatta la dimensione comunitaria, dall’altro tenere salda la propria autonomia e libertà individuale. I costumi semplici e lo spazio bianco focalizzano lo sguardo verso questo continuo desiderio di incontro.
MY BODY
My Body è un progetto modulare che si articola in un solo e in un trio.
Da una parte l’individualità, dall’altra la comunità.
Due prospettive complementari, due modalità di essere, di stare, di fare che affrontano le medesime domande esistenziali: Che cosa facciamo? Come stiamo? Che cosa ce ne facciamo di questa vita, in questo corpo, in questa situazione?
[EN]
An assertion of life.
An unarmed acceptance of our fragility, vulnerability and precariousness.
Everything we are and do is always one step away from the limit.
A path related to human composition, a research for the intimate truth between three human beings, between three bodies: the first possible group.
A vitalism free of ideological or intellectual superstructures, which reveals itself purely to others.
Starting with being together, My body trio focuses on the relationship possibilities of the three bodies weaving bonds through proximity, walking, stasis and shared rhythms.
A subtle and precarious union, incessantly embroidered in space in a twofold tension: on the one hand keeping the community dimension intact, on the other hand holding strong their individual autonomy and freedom. Simple costumes and white space focus the gaze toward this continuous desire for meeting.
MY BODY
My Body is a modular project that is divided into a solo and a trio.
On the one hand individuality, on the other community.
Two complementary perspectives, two ways of being, of staying, of doing that deal with the same existential questions: What do we do? How do we are? What are we doing with this life, in this body, in this situation?