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My body solo
My Body in solo - 3 - foto di Luca Del Pia.jpg

project, choreography, dance: Stefania Tansini

light: Matteo Crespi

sound: Claudio Tortorici

technical director: Omar Scala

production: Nanou Associazione Culturale

with the support of: Centro di Residenza Emilia-Romagna Teatro Petrella di Longiano, DNA appunti coreografici 2020 (Centro nazionale di produzione - Compagnia Virgilio Sieni di Firenze, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto Teatro Dimora | La Corte Ospitale)

photo, video and editing: Luca Del Pia

2020

40 minutes

Artist supported by Fondazione Teatro Grande di Brescia

Un solo intimo ed evocativo.

Con My body solo la coreografa e danzatrice Stefania Tansini continua il suo percorso di ricerca sul corpo e sul movimento, in una forma di espressione autentica e in un contatto profondo con l’altro.

Il lato vulnerabile dell’individuo viene esposto con generosità, attraverso un’accettazione della propria precarietà. In uno spazio metà nero e metà oro, un suono accoglie l’ingresso del pubblico e tre luci ne guidano l’incontro con il movimento, il respiro e la voce della danzatrice.

"Poiché l'individuo non è solo un essere singolo e separato, ma per la sua stessa esistenza presuppone una relazione collettiva, se ne deduce che il processo di individuazione deve portare a relazioni collettive più intense e più ampie e non all'isolamento". 

Carl Jung 

 

[EN]

An intimate and evocative solo.

With My Body solo the choreographer and dancer Stefania Tansini continues her research on the body and on movement, in a form of authentic expression and in a deep contact with the other.

The vulnerable side of the individual is exposed with generosity, through an acceptance of one's own precariousness. In a space that is half black and half gold, a sound welcomes the entrance of the public and three lights guide their encounter with the movement, the breath and the voice of the dancer.

"As the individual is not just a single, separate being, but by their very existence presupposes a collective relationship, if follows that the process of individuation must lead to more intense and broader collective relationships and not to isolation."

Carl Jung 

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