L'ombelico dei limbi
project, choreography, dance, costumes: Stefania Tansini
music: Paolo Aralla
light: Elena Gui
dramaturg: Raffaella Colombo
tutor: Silvia Rampelli
vocal care: Monica Demuru
technical director: Omar Scala
costumes assistant: Chiara Sommariva
organization and promotion: Federica Parisi
thanks to MeArTe_ fabrics and tailoring, Fondazione Il Lazzaretto
in co-production with: Fondazione Teatro Grande di Brescia, Romaeuropa Festival, Tpe-Teatro Piemonte Europa/Colline Torinesi, Nanou associazione culturale
with the support of: residenza Artisti nei Territori Masque Teatro, Boarding Pass Plus Dance/Santarcangelo dei Teatri, Olinda residenza artistica, residenza da Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, progetto Air_Artisti in residenza 2023/Lavanderia a Vapore
Artist supported by Fondazione Teatro Grande di Brescia
pic Luca Del Pia
Drammaturgo, attore e teorico, tra i più influenti uomini di teatro del Novecento, Antonin Artaud scrisse
L’ombelico dei limbi non ancora trentenne. Pubblicato nel 1925, il volume raccoglie una serie di testi compositi, nei quali troviamo molti dei temi che andrà a maturare negli scritti successivi: l’alienazione dal mondo, la creazione di un linguaggio nuovo, il dolore della frammentazione dell’identità.
Da qui prende origine la performance di Stefania Tansini, con una messa in scena sempre ad hoc, pensata appositamente per i diversi spazi di presentazione, nei quali il corpo e la voce sono testimonianza lucida dell’angoscia del reale, realtà viva e carnale.
Un percorso performativo che questiona la relazione tra le cose, che scarnifica il luogo e il corpo, che procede in una tensione contraddittoria: da una parte la volontà di liberarsi, di farsi a pezzi, di tenersi fuori dal mondo, dall’altra il desiderio di ricostituzione e di condivisione del tormento del corpo.
[EN]
One of the most influential playwrights, actors and theorists of the 20th century, Antonin Artaud wrote L'Ombilic des limbes when he was barely 30 years old. Published in 1925, the volume brings together a series of composite texts, in which we find many of the themes that Artaud would go on to mature in later works: alienation from the world, the creation of a new language and the painful fragmentation of identity.
This is the starting point for Stefania Tansini’s new performance, with an always ad hoc mise en scène, specifically designed for the different presentation spaces, in which the body and voice serve as a clear testimony of the anguish of the real, a living and carnal reality.
A performative journey that questions the relationship between things, that discarnishes the place and the body, that proceeds in a contradictory tension: on the one hand the desire to free oneself, to tear oneself to pieces, to keep oneself out of the world, on the other the desire to reconstitute and share the torment of the body.
PRESS:
BANQUO MAGAZINE “L’ombelico dei limbi”: dialogo con Stefania Tansini
by Cristina Peretti_ 30/10/2024
https://www.banquo.it/teatro/2024/10/30/lombelico-dei-limbi-dialogo-con-stefania-tansini
MADE IN POMPEI L’ombelico dei Limbi di Artaud diviene performance a Napoli con Stefania Tansini
by Nicoletta Severino_ 07/10/2024
"[...] Un corpo alienato, quello proposto in maniera diretta dall’artista, fatto di capelli, respiri, pavimento, enormi lenzuola; un corpo alienato che cerca dentro e fuori di sé, che si muove nello spazio per cercare un suo spazio, che respira e che ansima, che si tormenta, ma mai si arrende." [...]
STRATAGEMMI: Santarcangelo 2024. Corpo e spazio secondo Stefania Tansini e Valentina Medda
by Riccardo Corcione_ 30/07/2024
"[...] come schiacciata da un reale opprimente, Tansini pare rincorrere quel «qualcosa che esiste» con movimenti che scappano dall’io, lo de-soggettivizzano mentre quasi disarticolano il corpo, in spasmi che rimandano alla folle solitudine di Artaud. L’ex-cementificio, in meno di un’ora, diventa un luogo dello spirito, dove persino gli elementi surrealisti dello spettacolo (dai guanti in pelle all’inchiostro azzurro sul braccio, dalla chioma-serranda sul volto al lenzuolo in cui il corpo si avvolge) sembrano emersi dalle crepe e dalle finestre rotte."
KLP : Panzetti/Ticconi, Tansini e gli altri: la danza a Santarcangelo Festival
by Mario Bianchi_ 27/07/2024
"[...] Ne “L’ombelico dei limbi”, ancora una volta esemplare nella sua gestualità ammaliante ci è parsa Stefania Tansini, per l’intera durata della performance" [...]
https://www.klpteatro.it/panzetti-ticconi-tansini-danza-santarcangelo-festival
CAMPA DI DANZA: “L’ombelico dei limbi”, Stefania Tansini inscena un teatro degli organi, Santarcangelo Festival
by Chiara Mannucci_ 19/07/2024
"[...] Un corpo plastico il suo che va oltre i propri limiti, a volte parassita, lento, a volte etereo, impalpabile. Dis/organizzato, sospende le gerarchie tra gli organi e si rivolta alla dittatura del significato. Anche di quello linguistico intonando cantilene sillabanti e sussurrando dittonghi scontornati." [...]
"[...] C’è qualcosa di animale in lei. Ma anche di straziantemente umano nel suo stato di presenza." [...]
https://www.campadidanza.it/lombelico-dei-limbi-stefania-tansini-inscena-un-teatro-degli-organi/
GAGARIN MAGAZINE: Tenere il corpo sulla lama di un coltello. Conversazione con Stefania Tansini, Santarcangelo Festival
by Michele Pascarella_ 24/07/2024
IL MANIFESTO: Stefania Tansini: «Ho tradito Artaud, ma non il suo vitalismo», Santarcangelo Festival
by Lucrezia Ercolani_ 16/07/2024
"[...] il lavoro di Tansini spicca per la radicalità della presenza, per la composizione non didascalica pensata su pieni e vuoti, e per il rapporto antigerarchico, di co-esistenza, con uno spazio evocativo come l’ex cementificio Buzzi, ridotto a una rovina dopo la chiusura.." [...]
https://ilmanifesto.it/stefania-tansini-ho-tradito-artaud-ma-non-il-suo-vitalismo
HYSTRIO: IL LINGUAGGIO DEI CORPI TRA ATTO POLITICO E OBLIO - La primavera della danza sulle note di Gershwin e del Vivaldi di Calixto, dall’omaggio a Jérôme Bel di D’Agostin alla danza a due di Teshigawara e Sato, dall’assolo di Bertozzi alle coreografie di Zappalà, Marilungo, Tansini.
by Carmelo A. Zapparrata
"[...]." [...]
(PAGINA 90)
LA FALENA: Numero 1-2024 / Giugno 2024_ L'OMBELICO DEI LIMBI di STEFANIA TANSINI
by Fabio Acca _ 07/2024
"[...] È chiaro che Tansini, nel suo L’ombelico dei limbi, non cerca vie facili alla danza e alla coreografia. Quello che semmai percorre è la coraggiosa fusione di elementi sensoriali a servizio di una complessa cartografia dell’essere umano, colto nella sua utopia di trasformazione in un corpo – come direbbe ancora Artaud – “senza organi”. Per farla finita con istituzioni, processi o consuetudini che, oggi più che mai, impongono a priori l’appartenenza a una identità."
CAMPADIDANZA: L'ombelico dei limbi. L’Assolo questo (s)conosciuto/ Mostrami come balli e ti dirò chi sei, Festival Fog Milano
by Marinella Guatterini_ 27/06/2024
"[...] Molto importante al ritorno da una seconda camminata nel parco, è la danza. Ovvero, un reticolo di gesti precisi, geometrici e non, quasi robotici, che sezionano il corpo in parti diseguali e perciò di grande originalità. Tansini passa dalla chiusura all’apertura della sua silhouette in velocità e calma, e in scabra riluttanza per ogni effetto non in sintonia con la celata inquietudine e la distruttiva/ costruttiva ambiguità: un processo difficilissimo e teso, vestito in casacca nera. L’oculatezza di questo a nostro avviso straordinario Ombelico dei limbi vuole che ogni dettaglio (il vestiario, i radi oggetti, i segni sulla pelle) collimi con la spudorata e ribelle riflessione di un corpo-ossimoro vivente, di una doppiezza capace di arrendere ai propri scopi pure la voce." [...]